Riporto per intero i due comunicati della rete antifascista romana sull'aggressione dei fascisti a Villa Ada, e sull'arresto di due compagni avvenuta dopo l'aggressione. Siamo abituati a tutto questo, ma nonostante l'abitudine mi sembra quantomeno allucinante quanto sta accadendo in questi anni in italia.
Roma, 30 giugno 2007
Stamattina
di fronte al Tribunale a Piazzale Clodio si è tenuto un presidio di
alcune decine di compagne e compagni in solidarietà con i due ragazzi
arrestati dalla polizia dopo l'assalto fascista a Villa Ada di due notti fa.
I
due ragazzi sono stati fermati separatamente in maniera casuale mentre
andavano verso le rispettive macchine dopo aver subito la violenza
dell'aggressione fascista. Un aggressione che si¨è scatenata con
inaudita violenza e con la precisa volontà di uccidere: un ragazzo ha
riportato nove coltellate, inflitte con una lama lunga circa sette
centimetri, che hanno sfiorato i polmoni e molti altri hanno riportato
contusioni e ferite.
Dopo aver portato a termine l'azione
squadrista i fascisti sono passati indisturbati in mezzo a varie
volanti presenti sul posto, mentre chi ha subito l'aggressione ha
dovuto subire le provocazioni di polizia e carabinieri, che hanno
inspiegabilmente fermato circa 10 persone tra chi era stato aggredito e
arrestato i ragazzi che hanno avuto l'udienza stamattina.
I capi
d'imputazione contestati ai due sono: danneggiamento aggravato,
violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Dopo che
l'udienza è stata spostata ad una corte collegiale per la gravità dei
reati, il p.m. ha fatto una ricostruzione dei fatti totalmente aliena
dalla realtà, arrivando a chiedere gli arresti domiciliari come misura
cautelare nei confronti dei due imputati, entrambi incensurati e
colpevoli solo di essere andati ad un concerto. Il giudice ha rigettato
la richiesta del p.m, dando comunque l'obbligo di firma giornaliero
fino alla prima udienza del processo che è¨stata fissata per venerdì 6
luglio.
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COMUNICATO SULL'AGGRESSIONE FASCISTA A VILLA ADA
In
questi giorni a Villa Ada si sta svolgendo la manifestazione musicale
"Roma incontra il mondo 2007". L'evento, che si ripete oramai da molti
anni, è patrocinato dal Comune di Roma (Assessorato Politiche
Culturali) e organizzato dall'ARCI (comitato di Roma). Ieri sera, 28
giugno 2007, al concerto suonava la Banda Bassotti, gruppo musicale con
contenuti e pubblico notoriamente "di sinistra".
Al termine del
concerto, intorno a mezzanotte e mezzo alcune decine di fascisti, al
grido di "duce duce", hanno aggredito quanti e quante andavano via dopo
la serata, arrivando a lanciare una bomba carta sotto il palco, e
allontanandosi solo davanti alla reazione dei presenti, apparentemente
dileguandosi senza essere notati da "distrattissime" forze dell'ordine
che solo dopo circa mezz'ora giungevano sul posto. Almeno tre persone
hanno riportato contusioni e ferite multiple di arma da taglio, con
conseguenze solo per caso non letali.
L' iniziativa è parte
dell'Estate Romana, evento di punta della politica culturale
dell'amministrazione capitolina (e non è organizzata da un centro
sociale). Ciò ha fatto sì che a questa aggressione venisse dato un
risalto mediatico e politico notevole, a differenza delle molte di
matrice neofascista ad oggi compiute a Roma, specialmente negli ultimi
due anni.
Nei giornali, nei tg locali e nazionali ricorre per la
prima volta e inequivocabilmente la definizione di aggressione
fascista. Anche la reazione del sindaco è immediata: già di stamattina
le prime dichiarazioni, connotate da un appello alle forze dell'ordine
perché gli aggressori vengano arrestati.
Così anche il
presidente delle federazione romana di AN, Gianni Alemanno, con una
carriera di provocatore radicalmente legato alla propria identità
neofascista, è costretto ad una presa di distanza, ma riduce, al tempo
stesso, il fatto a un atto "delinquenziale".
Ci preme, come
antifascisti e antifasciste, riportare l'attenzione su un contesto
politico che abbiamo davanti agli occhi ormai da tempo, un contesto che
vede un ritorno alla visibilità del neofascismo nelle sue varie forme,
legittimato dalle politiche equidistanti, quando non conniventi,
dell'amministrazione romana, che elargisce fondi e apre spazi a sigle
come Foro 753 e all'Associazione Fratelli Mattei. Per questo è
ingannevole limitare la questione ad un fatto di ordine pubblico,
quando rappresenta invece l'unica pratica politica di questi
neofascisti romani che incitano alle lame, all'odio razziale, sessista
e omofobo.
E' dall'assalto di due anni fa al Forte Prenestino,
in cui un compagno ha rischiato di perdere la vita, passando per
l'omicidio di Renato dopo una festa reggae sulla spiaggia di Focene,
che ci ostiniamo a denunciare lo squadrismo fascista rinato in questa
città dalla vittoria di Storace alla Regione Lazio e tollerato nei suoi
covi e nelle sue iniziative pseudo-culturali anche dalle attuali
amministrazioni.
Il dato che oggi ci rimane è che tutti gli
assalitori fascisti si sono potuti dileguare nonostante il tanto
osannato intervento delle forze dell'ordine, mentre due ragazzi sono
ancora in stato di fermo e altri due, pur rilasciati la mattina
seguente, mantengono la denuncia a piede libero. Questa decisione da
parte di polizia e carabinieri, che oltretutto hanno insultato e
provocato proprio chi aveva appena subito l'attacco, segnala la volontà
di sminuire la matrice dell'episodio riducendolo a semplice rissa e
rivela dopo Genova, le cariche all'ospedale San Paolo di Milano contro
i compagni di Dax, lo“smarrimento del verbale” con le ultime
dichiarazioni di Renato e la morte di Federico Aldrovandi la loro
ambiguità.
Domani mattina porteremo la nostra solidarietà ai
ragazzi tutt'ora detenuti, in occasione dell'udienza che si terrà alle
ore 9:00 al tribunale di piazzale Clodio.
Assemblea ore 18.00 lunedì 2 luglio al csoa Ex Snia
devono chi?
Soliti sbirri fasci di merda.
Devono depoliticizzare le forze dell’ordine italiane…così non si può