Negli ultimi giorni abbiamo assistito al montare della protesta di fronte alla decisione assunta da una parte della classe politica compradora sarda (centrosinistra) di “accettare” lo smaltimento in Sardigna di una quantità ancora non precisata di rifiuti non differenziati italiani in seguito all’emergenza verificatasi in Campania.
A Manca pro s’Indipendentzia vuole precisare la propria posizione politica sull’argomento e prendere in maniera netta e determinata le distanze da chi ha tentato e tenta di strumentalizzare questa legittima lotta.
Per noi, comunisti indipendentisti, la scelta di smaltire in Sardigna i rifiuti italiani dimostra ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, il ruolo coloniale assegnato dallo stato italiano alla nostra Nazione e la funzione servile svolta dalla locale classe politica compradora.
Secondo la regione sarda il nostro Popolo dovrebbe mostrare solidarietà con lo stato che da quasi 150 anni ci impedisce il diritto all’autodeterminazione, che ci impone un modello economico che risponde ad interessi esterni, che ci affama e ci impoverisce per spingerci all’emigrazione, che ci impesta con poligoni e basi miltari che portano la ricchezza in italia e la morte in Sardigna. Quello stesso stato responsabile del tentativo in atto di genocidio contro il nostro Popolo.
LA LOTTA DEL POPOLO SARDO CONTRO QUESTA ENNESIMA PROVOCAZIONE COLONIALE È UNA LOTTA GIUSTA, LEGITTIMA E DI GRANDE VALENZA ANTICOLONIALE.
IN QUANTO TALE È NECESSARIO SGOMBRARE IL CAMPO DA QUALSIASI TIPO DI AMBIGUITÀ!
NOI NON ABBIAMO NIENTE A CHE FARE E A CHE SPARTIRE CON QUEI PARTITI ITALIANI (CENTRODESTRA) CHE STANNO CAVALCANDO IN MODO STRUMENTALE LA PROTESTA.
Essi hanno un unico obiettivo: alimentare la contrapposizione con chi al momento si trova al governo della regione! Si tratta di uno scontro tutto interno alle dinamiche della classe politica compradora, che niente quindi ha a che vedere col reale interesse del popolo sardo. I partiti italiani del centrodestra sardo in questa vicenda si portano appresso una contraddizione irrisolvibile: mentre oggi protestano per l’arrivo dei rifiuti fanno finta di dimenticare che quando si trovavano al governo della regione erano pronti a stoccare in sardigna le scorie nucleari! Che coerenza!
Allo stesso modo strumentale è l’appello alla “solidarietà” lanciato dal governatore Soru e da chi sostiene la sua scelta coloniale. Costoro, Soru in primo luogo, si appellano al concetto di solidarietà in modo del tutto ipocrita. L’unico motivo per cui il “capo” della Regione si è lanciato (la nave per cagliari era già in viaggio da Napoli prima che iniziasse la riunione Governo italiano – regioni nella quale la Sardigna avrebbe dovuto manifestare la propria disponibilità!) nel proporre la candidatura è legato allo scontro in atto in una delle fazioni della classe politica compradora sarda, quello stesso scontro in cui Soru è uscito con le ossa rotte (vedi referendum sulla statutaria, elezione segretario PD sardo e prossime candidature per elezioni regionali 2009).
Altro che solidarietà con la Campania!! Soru vuole semplicemente acquisire maggiore potere contrattuale con “ROMA”, con le segreterie romane dei partiti italiani, per poter poi regolare da posizioni di forza lo scontro tra italianisti del centrosinistra in atto in Sardigna.
I SARDI DEVONO PRENDERE COSCIENZA DELLE REALI MANOVRE POSTE IN CAMPO DALLE DIVERSE FAZIONI DELLA CLASSE POLITICA COMPRADORA.
LA NOSTRA TERRA, LA NOSTRA NAZIONE NON PUÒ CONTINUARE AD ESSERE CONSIDERATA ED UTILIZZATA COME CORTILE INTERNO (PATTUMIERA IN QUESTO CASO) D’ITALIA. LA LOTTA CONTRO LA POLITICA COLONIALE DELLO STATO ITALIANO CONTINUA!
Nuoro, 14 Gennaio 2007
A Manca pro s’Indipendentzia –
Sede nazionale: via Aurelio Saffi 12 – Nugoro
http://www.manca-indipendentzia.org
Erricu Madau – 3478575807
se leggi bene da qualche parte parliamo anche de sa classi compradora sarda, quei bastardi dei sardi venduti. un po’ come il sassarese juventino…
Ma chi sono i principali fautori della politica coloniale?
Ma siamo sicuri che siano italiani e che non siano sardi?
Perche’ se non chiariamo questo punto non ci capiremmo mai …
O su blogger narasi’ tui ita n’di pensasa!! Chin’ est, chin’est s’omini e su colonialistic plan …