Luigi, Daniele e Bruno sono morti ieri in una delle più grandi raffinerie d’Europa: la Saras del gruppo Moratti. Dovevano compiere una semplice operazione di routine, la pulizia di un serbatoio. Sono morti in sequenza per cercare di aiutare chi era rimasto vittima dentro quella trappola; l’ultimo ad entrare e’ stato Daniele con una maschera anti-gas, precauzione inutile, "qualcosa" è andato storto ed anche lui ci ha rimesso la pelle. Ancora morti sul lavoro, ancora vittime del risparmio aziendale, attento ai guadagni e non alle perdite…
Niente di nuovo alla Saras
I 3 lavoratori di Villa San Pietro erano dipendenti di una ditta esterna. Le ditte esterne fanno risparmiare all’azienda almeno il 30 % ed il lavoro viene comunque svolto nei tempi richiesti. Parafrasando le parole di un operaio intervistato nel documentario "Oil", le gare d’appalto si svolgono su costi bassi e per rientrare nei tempi, con il minimo indispensabile di personale, i turni di lavoro diventano massacranti e la sicurezza và di conseguenza a farsi benedire. Risultato? Incidenti sul lavoro, proprio come quello che ieri è costato la vita a 3 lavoratori.
Le lacrime di coccodrillo
I Moratti stanno "vicino alle famiglie delle vittime" titolano i giornali. Lacrime da coccodrillo, come molte altre, la loro attenzione era concentrata nel tentativo di bloccare la proiezione del documentario suddetto per non ledere l’immagine del gruppo… Torniamo ad assistere all’ennesimo teatrino del finto dolore di politici e imprenditori, con la presa di parola di personaggi che sarebbe meglio se tacessero, gli stessi corsi a dichiararsi, 2 anni fa, "scossi" dalla tragedia della Thyssen Krupp di Torino… Acqua ne è passata sotto i ponti, ma le dichiarazioni e le promesse sono rimaste aria fritta, con gli operai che continuano quotidianamente a morire in fabbrica e nei cantieri.
La rabbia operaia
Alle 7 di questa mattina cancelli chiusi e oltre 2mila persone in presidio fuori dalla Saras: 8 ore di sciopero nella provincia di Cagliari, 4 nel resto della Sardegna per il comparto dei metalmeccanici. Tanta la rabbia fuori dai cancelli, sui quali i colleghi dei 3 lavoratori morti hanno legato 3 rose rosse e 3 rose bianche. Nel pomeriggio è arrivata la conferma che lo sciopero sarà esteso anche per i prossimi 2 giorni, lo stabilimento rimarrà bloccato fino a lunedi, si è inoltre deciso di bloccare a tempo indeterminato ogni ricorso agli straordinari. Le autorità di Sarroch e di Villa San Pietro hanno proclamato quindi 3 giorni di lutto cittadino a partire da oggi. Dopo aver confermato lo sciopero dei metalmeccanici sardi nel giorno dei funerali, le segreterie di Cgil Cisl e Uil hanno sottolineato come "il tragico episodio ripropone con urgenza il tema della sicurezza nella raffineria", la Fiom si costituità parte civile. Ma probabilmente sarebbe il caso di bloccarli "prima" gli stabilimenti, fermare le produzioni per esigere sicurezza e diritti, il "dopo" è troppo spesso testimonianza. Nel frattempo altri 3 lavoratori han perso la vita, e il bollettino di guerra sui posti di lavoro non conosce fine.