Attacco squadrista alle sedi dei collettivi dopo la settimana anticlericale a La Sapienza di Roma.

Ci avete dipinto come violenti e intolleranti. Il rettore ieri ci ha
chiuso fuori dalla città universitaria come pericolosi bande medievali
pronte alla devastazione e al saccheggio. Aspettavate di vederci cadere
nella trappola e scontrarci con le forze dell’ordine. Non è accaduto,
ma questo clima ha portato a degli atti punitivi che hanno colpito
l’aula studenti di fisica, il gabbiotto autogestito di geologia e
l’aula occupata di giurisprudenza.
Questa mattina entrando nell’aula occupata di Fisica, gli studenti
hanno trovato foto e manifesti strappati dalle pareti e armadi,
computer e libri imbrattati con bombolette; uno spettacolo in perfetto
stile squadrista. I luoghi simbolo dell’università che vorremmo, dove
gli studenti si incontrano, studiano e dibattono liberamente.
Sapevamo di aver fatto cosa grande e sgradita a molti, ce l’hanno
fatta pagare e speriamo che i responsabili di questi atti non vadano
oltre. Ma questo non deve cancellare i contenuti che in questi giorni
abbiamo prodotto.
Il Re è nudo. L’atteggiamento del Vaticano ha dimostrato, al di là
delle parole, la natura eminentemente politica di questa istituzione.
La quasi totalità dell’arco politico istituzionale, non riuscendo a
far altro che a balbettare insulti a noi e servilistiche scuse al
Papa, sottraendosi poi, esattamente come Ratzinger, alle
contestazioni, ha dimostrato una volta di più la distanza che lo
separa dalla società reale, che ormai non riesce più non solo a
rappresentare, ma neanche ad interpretare. E ha anche dimostrato di
essere ostaggio di una Chiesa sempre più prepotente e delle sue lobbie.
Le istituzioni universitarie, il rettore Guarini in testa, con la loro
gestione ridicola e incompetente dell’intera situazione prima e con la
militarizzazione tanto surreale quanto autoritaria della piazza nella
giornata di giovedì hanno reso evidente la crisi di potere che
attraversano e l’incapacità di governare un corpo studentesco che parla
ormai una lingua che non capiscono. I media, se ce ne fosse ancora
bisogno, con la loro caccia al mostro e con la totale mistificazione
della realtà che hanno operato, hanno dimostrato ancora una volta di
essere mero strumento di propaganda del potere e di indottrinamento
della società civile.
Quando abbiamo iniziato non pensavamo che sarebbe venuto a galla tutto questo.
E nemmeno pensavamo che il rettore sarebbe arrivato a tanto,
dimostrando di aver perso totalmente il controllo di sé stesso, prima
che dell’Università.
Vietare l’accesso alla città universitaria agli studenti che volevano
manifestare, chiedendo il dispiegamento di un numero enorme di forze
dell’ordine in assetto antisommossa a bloccare gli ingressi, impedendo
la normale circolazione di chiunque in uno spazio pubblico e lasciando
che, invece, i fascistelli di Alleanza Universitaria scorrazzassero
liberamente per le strade della nostra università è degno solo di una
dittatura. Guarini si deve dimettere.
Ma quello che è successo non può essere cancellato. Non importa quanto
o quanti abbiano capito, noi c’eravamo. Non si potrà più tornare
indietro. Abbiamo dimostrato che gli studenti possono decidere
dell’università. Abbiamo dimostrato che il Papa può essere contestato
come qualsiasi uomo su questa terra senza che nessun fulmine colpisca
chicchessia. Abbiamo dimostrato che il dibattito in questo Paese sulle
questioni della scienza, delle ingerenze culturali e politiche del
Vaticano sulla ricerca e sul pensiero scientifico è indegnamente
arretrato e censurato. Abbiamo dimostrato che chi dissente e lo fa con
la forza delle proprie idee viene additato da tutti come Il Mostro.
E se a molti ha dato fastidio, vuol dire solo che abbiamo colpito nel segno.

COLLETTIVO RESISTENZA-FISICA
COORDINAMENTO DEI COLLETTIVI SAPIENZA
info: 3498414017, 3405054728

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One Response to Attacco squadrista alle sedi dei collettivi dopo la settimana anticlericale a La Sapienza di Roma.

  1. david says:

    quando la wermacht si ritirava da stalingrado, i media dell’asse annunciavano una “gloriosa ritirata”.
    nazingher ha messo in campo l’identica tattica.
    la chiesa si regge su un consenso costruito dai media, la laicità avanza inarrestabile…nonostante i loro poteri patetici…

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