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[Torino] Contro lo Stato di Israele occupata la Fondazione del Libro. Il video
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alla fine dei commenti sarai acqua. latte alle ginocchia. passato di verdure. verdurai.
sarebbe terribile se dei libri venissero invischiati in tutte queste polemiche.
ma missà che in queste polemiche non ci siano i libri, ma piuttosto delle cerimonie.
e vista la fragilità dei tempi, la confusione dei nomi e dei significati,
…l’invito ufficiale di israele non può essere considerato come una questione artistica, ma semmai politica. e non di dialogo. (nooon)
…e stobados è giusto non rimanga inerte. e che la discussione sia ampliata e illuminata. (che fine ironia. si si.)
invece tacciata di fanatismo. che palle.
Devi dirmi di piu’… fammi sapere se c’e’ qualche sito che se ne occupa, se c’e’ qualcosa in piedi. Io pubblicizzo..
ho appena visto la notizia del concerto sul sito di sardegna skinhead, e’ ben piu’ grave la fiaccolata contro le foibe.
forse non riesco a farmi capire. è un’iniziativa culturale, e un paese è stato invitato come ospite. i rappresentanti della cultura di quel paese sono stati invitati come ospiti. sarò io tarato male, ma non vedo come tutto questo possa suscitare indignazione. io penso si possa sia parlare delle popolazioni oppresse, sia però difendere l’arte. che va al di là di tutto questo. e non ne è slegata, ma sta al di sopra. mi spiace mau, non mi riesco a far capire. solo davvero io trovo terribile che dei libri vengano invischiati in tutte queste polemiche, e trovo questo più terribile di una persona morta sotto una bomba. non so se sia giusto, ma io la penso così. mi spiace.
Paraocchi. Paraocchi e’ leggere quello che ti dicono i giornali e accettarlo cosi’ come’. L’invito del salone del libro non e’ stato fatto ad alcuni selezionati autori di libri, e’ stato fatto allo stato di israele (che dicano il contrario i giornali ora, giusto per pararsi il culo). Questa e’ la prima azione politica che e’ stata fatta e non da noi, ovvero dare una connotazione chiara e politica alla fiera del libro di quest’anno. Dire che lo stato d’israele e’ l’ospite d’onore della prossima fiera e’ come dare una pacca sulla spalla a chi sta affamando gaza (ed affamare e’ senza ombra di dubbio un eufemismo). Facciamo tanto i fighi a parlare di liberta’ di espressione, ci rempiamo tanto la bocca di sta parola e poi non abbiamo mai detto “bah” sulla situazione palestinese. Non accetto moralismi da chi difende l’arte e non le popolazioni oppresse. Non li accetto e mi fanno pure girare i coglioni. Per me una intera popolazione e’ molto piu’ importante di qualche letterato che dice di andare contro il suo governo.
Ma ci avete riflettuto a quello che sta succedendo? Gaza muore di fame, stremati dall’embargo di israele e questi si mettono a intitolargli la fiera? Secondo me siete fuori dalla realta’.
Che vergogna,i libri degli scrittori israeliani non sono neanche stati aperti.
L’importante era boicottare la bandiera.
ma che cosa c’entra l’arte e la cultura con la politica dello stato di israele. secondo me state facendo un grosso errore. un’associazione culturale ha deciso di invitare i rappresentanti della cultura di uno stato. di uno stato comunque devastato al suo interno, e quindi con grosso fermento culturale. leggetevi prima i libri degli autori invitati, poi se avete qualcosa da dire presentatevi al salone del libro e ditelo agli autori stessi. questo magari serve, mentre quello che state facendo è ottusa e stupida censura col paraocchi. che tristezza, davvero. non date colore all’arte, ve ne prego. è il delitto peggiore di tutti.