Su Black list, Jewish S.H.I.T. list, Fiera del Libro e la stampa Italiana.

Innanzitutto saluti all’occhio sempre vigile del Mossad che ci legge.

Oggi torniamo a parlare di Fiera del Libro.
E’ divertente vedere come negli ultimi giorni si sia scatenata una
bufera dopo l’indizione del boicottaggio alla Fiera del Libro che,
ricordiamo, quest’anno festeggia i 60 anni dalla fondazione dello Stato
di Israele invitandolo come Ospite d’Onore. Dopo l’occupazione della
Fondazione del Libro da parte di appartenenti al Collettivo Universitario Autonomo di Torino e al Centro Sociale Askatasuna,
e’ spuntata fuori una Black List che parrebbe ci riporti ai tempi delle
leggi razziali. Ho letto un po’ di cose in rete su questa Black List,
e ho scoperto (ormai sono diventato Scherlock Holmes) che questa lista
era stata pubblicata da un sito filoIsraeliano e che e’ stato fatto un
semplice copia incolla nel sito incirminato. Questi professori erano
citati come firmatari di una petizione "contro il boicotaggio dei
docenti universitari inglesi ad esponenti delle istituzioni
israeliane".  Non che sia una cosa simpaticissima mettere i nomi di
centinaia di persone che si sono dichiarate filoIsraliane (e non come
dicono i giornalisti… ebree, anche perche’ dentro quella lista ci
sono anche docenti non ebrei), ma e’ un po’ come scrivere: Giuliano
Ferrara e’ un sionista. E’ ancora piu’ interessante, e sempre
divertente, vedere come cose di questo genere spuntino fuori ad hoc quando nasce una polemica contro lo stato Israele.
Questa Black List e’ in rete da moltissimo tempo ma stranamente la
polizia postale (e addirittura il Mossad) si e’ accorta del "reato"
solo qualche giorno fa e stranamente proprio in concomitanza con le
proteste contro la Fiera del Libro. Come se non bastasse (guarda quanto
sono malizioso), stranamente dai giornali si evince uno strano
collegamento tra chi protesta contro la Fiera di quest’anno e
l’antisemitismo della peggior destra. Atteggiamento normalissimo di chi
avendo argomentazioni sufficienti riduce tutto a semplici equazioni
completamente slegate dalla realta’ che puntano a demonizzare il nemico
e ad accapparrarsi i favori della stampa.

Ed arriviamo alla giornata di ieri. 

Ieri
sera abbiamo fatto un salto ad un dibattito organizzato dalla
"comunita’ araba torinese". Al nostro arrivo si sono schierati Digos e
celerini, che ovviamente volevano impedirci di partecipare al
dibattito, come succede in ogni sana Democrazia stile Discoteca, ovvero
SELEZIONE ALL’INGRESSO. Dopo lunghe ed estenuanti trattative (gli
organizzatori puntavano a lasciarci fuori per evitare il
contraddittorio) siamo riusciti ad entrare tutti quanti. I relatori
erano i rappresentanti della comunita’, il presidente della Fondazione
del Libro e vari illustri assessori. Il livello del dibattitto e’ stato
particolarmente deludente, davanti a noi nessuno e’ riuscito ad
argomentare le proprie posizioni e a rispondere alle nostre richieste.
Qualcuno chiedeva di lasciare il conflitto Israelo-Palestinese
all’interno dei suoi confini, un modo per chiuderci gli occhi e non
guardare quello che succede intorno a noi. Altri millantavano il fatto
che noi stessimo contestando la presenza degli scirttori israeliani, in
quanto secondo loro la Fiera di quest’anno non sara’ sullo stato
Israeliano. Chi ha ribattutto a questa fandonia ha sisposto piu’ o meno
cosi: mesi fa sul sito della Fiera capeggiava l’invito allo Stato di
Israele e ai festeggiamenti per i 60 anni dalla nascita dello stato,
mentre oggi il sito e’ cambiato e non compare piu la scritta. Inoltre
funzionari della regione ci hanno informato, fieri di questa notizia,
di come un anno fa fosse arrivato l’ambasciatore Israeliano a
"suggerire" la presenza di Israele alla prossima Fiera, ingerenza? O,
come nel caso degli arbitri di calcio, sudditanza psicologica?. Altri
relatori asserivano la necessita’ di tenere slegata la politica dalla
cultura, rimangiandosi in altre situazioni tutto quando dicevano che la
cultura e’ per antonomasia la critica al potere (?!?!?!?).

Peccato
non aver avuto una telecamera a portata di mano per poter rendere
pubblico il livello intellettuale di questi personaggi che hanno dovuto
subire gli interventi di Palestinesi e Italiani, sicuramente con un
lvello di conoscenza della questione immensamente piu’ alto. Tra gli
interventi da sottolineare c’e’ stato quello di un professore di cui
non ricordo il nome, che ha smascherato (come se ce ne fosse bisogno)
l’intenzione della Fiera del Libro di invitare scrittori Israeliani
critici nei confronti di Israele. In realta’, dice il professore,
questi personaggi sono sempre stati sionisti, alcuni di loro
addirittura si dichiarano inventori del "muro" (gli darei il premi
nobel per la pace), altri ancora erano grandi sostenitori della guerra
in Libano prima che ci perdessero i figli, vedi David Grossman ed Abraham Yehoshua.
Ci chiediamo se sono queste le persone che la Fiera del Libro invita
come grandi dissidenti dello Stato di Israele. Un altro intervento, di
una signora delle Donne in Nero, ha portato alla luce la presenza di una Jewish S.H.I.T. List (letteralmente shit starebbe per merda, ma in questo caso è anche acronimo per Self-Hating and/or
Israel-Threatening, traducibile come "minacce per Israele o gente che
odia se stessa"). Da una nota che appare su Forum Palestina possiamo leggere < Il vizio delle liste nere non
appartiene solo ai circoli neonazisti e antiebraici. Ne segnaliamo
uno (http://masada2000.org/list-A.html)
nel quale un gruppo ultrasionista elenca tutti gli ebrei e gli israeliani
ritenuti “traditori o minaccia” per Israele ed “ebrei
che odiano se stessi”. In esso compaiono autori e personalità
molto conosciute nel nostro paese come Norman Filkestein, Ilan Pappe
(che verrà in Italia nei prossimi mesi), Naomi Klein, il
musicisita Gilad Atzmon, Nuri Peled e centinaia di altri.> 

Che altro dire? Vi rimanderei al link di Infoaut.org che spiega
il Boicottaggio alla Fiera del Libro. Struncate sull’immagine alla
destra.

 

Ah… mi dimenticavo , per i ferventi razzisti-sionisti: Io sono un fermo antirazzista e antisionista.
Che nessuno si permetta, come ieri a fatto il presidente della
comunita’ ebraica di Torino di definirmi e definirci degli antisemiti.

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3 Responses to Su Black list, Jewish S.H.I.T. list, Fiera del Libro e la stampa Italiana.

  1. stobados says:

    x giu_: come minchia fai a trovare ste perle?
    x l’indyano: so tutto non ti preoccupare.

  2. indyano says:

    Solo dirti che indymedia esiste e sta con molta difficolta’tentando di rimettersi in piedi.

    Puoi trovare 6 nuovi IMC italiani

    liguria.indymedia.org
    lombardia……..
    piemonte…..
    toscana…..
    roma……
    napoli…..
    poi ovviamente il blog è un altro sistema di comunicazione

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