Ricetrasmittenti a go’ go’. Continua la pesca miracolosa in Sardegna.

Negli ultimi giorni e’ stata ritrovata una ricetrasmittente nella macchina di un compagno di a Manca pro s’Indipendentzia. Io non faccio commenti, ma vi invito a leggere i due comunicati dell’organizzazone indipendentista sarda.

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando la batteria della macchina si scarica di frequente…

[ALLA CORTESE ATTENZIONE DEGLI ORGANI D’INFORMAZIONE CON RICHIESTA DI DIFFUSIONE]


06 settembre 2008. Un militante della nostra organizzazione porta la
propria vettura da un elettrauto. La batteria nuova di zecca non regge
la carica per più di una settimana. Problemi di batteria? Di
alternatore? Di accessori opzionali non richiesti? Dopo la verifica
tecnica la scoperta.
La macchina di Salvatore Sechi, militante di a Manca pro
s’Indipendentzia, coinvolto nell’operazione “Arcadia” dell’11 luglio
2006, era infestata da un impianto trasmittente completo di rilevatore
satellitare (vedi foto in allegato). L’alimentatore, nascosto nel vano
fusibili sotto al volante, collegato alla batteria, dava energia per il
funzionamento di un microfono, posizionato sotto l’altoparlante del
cruscotto, i segnalatori satellitari nascosti dentro al rivestimento
della capotta e una minuscola antenna.

Non si tratta di certo del primo episodio di questo genere: i militanti
della nostra organizzazione potrebbero da soli dar lavoro a tutti gli
elettrauto della Nazione Sarda. 
Una sorta di caccia al tesoro in cui ignoti, non è dato sapere per
conto di chi (non risulta che alcuna delle nostre denunce abbia
prodotto l’apertura anche di un solo fascicolo d’indagine), aprono le
nostre macchine e le nostre case (in maniera legale? Se così fosse,
perché l’apparecchiatura scoperta non viene richiesta indietro una
volta “ritrovata”?), e nascondono nei pertugi piu’ impensabili preziose
e, soprattutto, costose cimici.
Una sfida un po’ noiosa per noi, impegnati a ritrovare i preziosi
apparati: ad ogni nuova scoperta lo spazio per la gioia dura un attimo,
ben sapendo che ancora è lunga la strada che porta al completamento di
questa pesca miracolosa!
Vorremo far sapere a queste persone che non c’è alcun bisogno di dover
nascondere alcunchè: qualsiasi informazione essi vogliano siamo soliti
esternarla apertamente, non avendo nulla da nascondere.
Ci chiediamo inoltre perché si vieti l’intercettazione nei confronti di
primi ministri, senatori e vallette, deputati e spacciatori,
amministratori delegati e presidenti, coprendo di fatto le spalle alle
peggiori malefatte che vengono compiute nello stato italiano, mentre è
concesso spiare e intercettare delle persone (probabilmente in maniera
illegale!), solo perche’ accusate di terrorismo, probabilmente senza
alcun fondamento, visto che, a oltre 700 giorni dall’ inizio della
tristemente nota “operazione Arcadia”, non v’è traccia di alcun
processo.

A QUANDO LA PROSSIMA SCOPERTA?

Nuoro, 10 settembre 2008

A Manca pro s’Indipendentzia
Sede nazionale: via Aurelio Saffi 12 – Nugoro
http://www.manca-indipendentzia.org
Erricu Madau – 3478575807

 

Ed il comunicato a seguito della denuncia presentata in questura a Sassari

 

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ALLA CORTESE ATTENZIONE

DEGLI ORGANI D’INFORMAZIONE

CON RICHIESTA DI DIFFUSIONE

 

SULLA LEGALITÀ DELLE
INTERCETTAZIONI


Nella giornata di ieri, 11 settembre, è stata consegnata
alla questura di Sassari l’apparecchiatura trasmittente ritrovata nella
macchina del nostro militante, Salvatore Sechi. L’avvocato Agostinangelo Marras
ha annunciato l’intenzione di chiedere direttamente al P.M. De Angelis
chiarimenti su quanto ritrovato all’interno della vettura del suo assistito. I
vertici della questura ovviamente hanno dichiarato di non saperne nulla! Allo
stesso modo la possibilità di risalire alla mano di chi ha messo tale
apparecchiatura nella vettura del nostro militante, così come quelle ritrovate
nelle case e nelle macchine di altri compagni è una pura chimera coperta dal
solito “segreto d’ufficio”.

 

Ribadiamo le nostre
domande, che non avranno mai una risposta ufficiale, circa le attività di
indagine che vengono portate avanti nei confronti degli appartenenti ad a Manca
pro s’Indipendentzia:

 

  1. Chi,
    e per conto di chi, colloca le microspie nelle nostre macchine e nelle
    nostre case?
  2. Questa
    attività di indagine è legale o illegale (cioè svolta senza la necessaria
    autorizzazione del magistrato inquirente)?
  3. Perché
    fino ad oggi il magistrato titolare dell’inchiesta che ci riguarda, Paolo
    De Angelis, non è mai intervenuto, a fronte delle nostre numerose denunce
    pubbliche che sono seguite ai vari “ritrovamenti”, per affermare la
    legalità di tale attività di indagine?
  4. Perché,
    se le apparecchiatture utilizzate per le intercettazioni ambientali sono
    state collocate in seguito all’autorizzazione del magistrato, nessuno si è
    mai presentato a chiederne la restituzione, come già avvenuto in casi
    analoghi in Sardegna, e considerato anche l’alto costo di tali
    apparecchiature?
  5. Perché,
    a fronte di numerose denunce, seguite ai “ritrovamenti”, fino ad oggi non
    è stato aperto neanche un fascicolo d’indagine per verificare la
    legittimità  o meno di tale attività
    di indagine?

 

Eppure basterebbe
poco per individuare i mandanti e gli autori dei collocamenti; basterebbe, come
da noi già suggerito in almeno due conferenze stampa (a Cagliari e a Nuoro),
richiedere alla TIM chi è l’intestatario delle schede che abbiamo ritrovato
all’interno delle apparecchiature per l’intercettazione delle
conversazioni. 

 

Nuoro, 12 settembre
2008

   

 

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